Loano. “Ho lasciato il mio paese di origine nel 2001 perché il capo del mio villaggio perseguitava la mia famiglia. Ho vissuto a lungo in Libia. Qui ho visto la guerra e i conflitti, che hanno riempito le strade di morti. Appena ho potuto, mi sono imbarcato per raggiungere l’Italia”.
E’ questa la drammatica esperienza vissuta e raccontata a IVG.it da uno dei dieci profughi che da mercoledì scorso sono ospiti dell’ex convento degli agostiniani di Loano, ora gestito dalla Fondazione Ceis di Genova.
Provengono da Ghana, Gambia, Nigeria e Guinea Conakry, hanno età, provenienze ed esperienze di vita diverse, ma condividono tutti lo stesso status, cioè quello di “richiedenti asilo”. Cioè hanno chiesto asilo politico al nostro paese in quanto vittime di persecuzioni nella loro nazione di origine. Questo li ha spinti in tempi diversi a tentare la fortuna, a salire su uno dei ben noti “barconi” e a raggiungere il nostro paese, in cerca di una vita migliore, di sicurezza e di possibilità.