Genova. “La situazione è insostenibile, in caso di emergenza le nostre squadre sono costrette a fare miracoli”. A parlare, nelle ore dei terribili incendi sopra Nervi e Pegli, è Stefano Giordano, coordinatore del sindacato Usb Liguria per i Vigili del fuoco. Sei squadre da Genova con tre autobotti, supportate da una arrivata da Brugnato (La Spezia), una da Alessandria e una da Torino, insieme a due funzionari, un Ros (responsabile operazioni di soccorso) sulla rete autostradale, oltre a molti volontari, sono stati impegnati ieri per ore – e il lavoro è tutt’altro che finito – per avere ragione delle fiamme. Con la nuova emergenza a ponente, la situazione rischia di esplodere.
“Il punto è che già nel corso del pomeriggio di ieri due distaccamenti sono rimasti chiusi – continua Giordano – quello di Bolzaneto e quello di Gavette, perché tutti gli uomini erano impegnati a Nervi. Cosa sarebbe accaduto se ci fosse stata un’altra emergenza in contemporanea, come poi è accaduto questa mattina?”. Non solo. Alcuni dei pompieri intervenuti a Nervi e Pegli sono al lavoro da oltre 13 ore consecutive. Prima o poi qualcuno si fa male”.
“Siamo sottodimensionati – attacca Giordano – e la riforma delle forze attuata all’inizio dell’anno è ancora troppo abbozzata”. Dal primo gennaio, infatti, i Vigili del fuoco sono presenti, h 24 e 7 giorni su 7, nella sala operativa regionale per l’antincendio boschivo di viale Brigate Partigiane a Genova, affiancati dai nuovi carabinieri forestali, gli ormai ex agenti forestali. L’affiancamento si è reso necessario per un progressivo passaggio di consegne e per la formazione dei vigili del fuoco sull’antincendio boschivo e sul funzionamento della sala stessa. “Ma il meccanismo della cabina di regia non è ancora oliato” dice il coordinatore del sindacato Usb per la categoria.