Cronaca

Amiu-Iren: venti giorni per arrivare all’accordo. Sul piatto anche la modifica del contratto di servizio

Amiu-Iren: venti giorni per arrivare all’accordo. Sul piatto anche la modifica del contratto di servizio

Genova. Due settimane, massimo venti giorni per trovare la quadra sulla nuova delibera che sancirà l’aggregazione Amiu-Iren e essere portata in aula rossa prima dell’approvazione del Bilancio previsionale. La giunta è al lavoro con Iren per definire i dettagli del documento che questa volta, non trattandosi più di una delibera di indirizzo, dovrà definire nei dettagli le risorse che metterà sul piatto Iren, gli impianti che saranno realizzati e le tempistiche.

Parallelamente l’aria che si respira in consiglio comunale, dopo la bocciatura della delibera, è di attesa: da due martedì in pratica in sala rossa non succede nulla di rilevante mentre a margine del consiglio si susseguono gli incontri da parte della maggioranza, in particolare del Pd con i gruppi e i consiglieri di cui sperano di recuperare i voti a partire dai tre consiglieri di Percorso comune che si erano astenuti tre settimane fa. Anche le consigliere Clizia Nicolella e Marianna Pederzolli di Rete a sinistra potrebbero rivedere la loro posizione se verranno accolte almeno in parte le loro proposte. Tra le richieste quelle sulla proprietà degli impianti in mano al Comune e della certezza della realizzazione del biodigestore in Liguria. Altra proposta che sarà illustrata nei dettagli in una conferenza stampa che si terrà nei prossimi giorni quella di una modifica del contratto di servizio di Amiu per garantire maggiori vincoli e un controllo pubblico della nuova società prima della proroga del contratto di servizio che dovrebbe essere sancita nel 2018.

Intanto Amiu conta di poter riaprire la discarica ad agosto: per farlo la città metropolitana deve convocare la conferenza dei servizi dopo che la stessa Amiu porterà il progetto definitivo per Scarpino 3 che prevede anche la nuova fabbrica della materia. Il progetto è stato bloccato da una prescrizione della Regione Liguria che ha chiesto che il nuovo impianto sia predisposto anche per la produzione del css mentre Amiu prevedeva di interrare in discarica il residuo secco non recuperabile.

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