Imperia. “L’elenco degli orrori è lungo. Si va dal “semplice” gesto di scaraventare gli ospiti dal letto alla sedia a rotelle, alla pulizia delle loro parti intime con acqua gelida, quando non vengono lasciati sporchi dei loro escrementi, l’odore coperto con una spruzzata di deodorante per ambienti”.
Nel processo per il caso dei maltrattamenti al Borea di Sanremo culminato con gli arresti del 2012 si sono costituiti parte civile i familiari dei pazienti e anche il tribunale dei diritti del malato. “Gli imputati – hanno detto le parti civili – sono rimasti impassibili davanti a questi episodi di maltrattamento gravissimi. Gesti di violenza estrema: schiaffi, cuscini schiacciati in faccia agli anziani, tazze e piatti scagliati sulla testa dei ricoverati, gli sbeffeggiamenti, umiliazioni continue, parolacce e insulti. Fenomeni diffusi di cui gli anziani erano vittime e anche spettatori. Casi quindi di violenza psicologica senza senso. Ma nessuno ha mai posto fine ad un clima di violenza. In quella casa, almeno da parte della dirigenza, si respirava aria di indifferenza. Nessuno ha mai posto un freno a questa situazione”.
Da ricordare che dopo i clamorosi arresti era seguito un esame medico legale delle condizioni delle vittime dei maltrattamenti. I carabinieri del Nas di Genova, inoltre, avevano trovato nella casa di riposo alcuni farmaci scaduti. La Fondazione dipende dalla Regione. Oggi il sindaco di Sanremo ne chiederà il commissariamento.