Cronaca

Emergenza profughi, sindaci “ribelli” contro il piano Anci. Viale: “Hanno ragione”

Emergenza profughi, sindaci “ribelli” contro il piano Anci. Viale: “Hanno ragione”

Liguria. Era un finale già scritto, quando c’era stato il tavolo dell’immigrazione in Regione, stato dov’è stato presentato per la prima volta il piano Anci, il Ministero ministero dell’Interno lo aveva, in qualche modo, bocciato per primo”. Queste le parole  del vice presidente della Regione Liguria, Sonia Viale, che ha la delega all’immigrazione, che condivide la scelta di alcuni sindaci, come quelli dei comuni come Savona, Rapallo, Portofino e Diano Marina, di non accogliere il piano proposto da Anci demandando così al Governo, tramite le Prefetture, la ripartizione dei richiedenti asilo e dei rifugiati sul territorio.

“Fissare un tetto a 6mila persone in arrivo in Liguria era una richiesta inaccettabile da parte del Ministero – spiega Viale – e un po’ velleitaria da parte di dei responsabili e Anci immigrazione. Bene hanno fatto, quindi, i sindaci a porre delle perplessità e a lanciare un segnale, quello che sul tema immigrazione non si può scherzare“. Viale ha quindi, ricordato come il piano Sprar (sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati) sia di difficile applicazione su grandi numeri perché questo “significa non riconoscere nessun diritto a chi può stare sul nostro territorio perché effettivamente scappa da guerre e persecuzioni”.

Il Vice Presidente della Regione, comunque, taglia corto sulle polemiche, ricordando che il ministero dell’Interno aveva detto che, in casi eccezionali, come l’aumento degli sbarchi, il tetto dei 6mila non sarebbe stato rispettato. “E’ stato detto in modo molto trasparente – conclude Viale – e riconosco al Ministero dell’Interno di essere stato molto più chiaro del responsabile Anci che invece aveva fatto passare come impegno assoluto e inderogabile qualcosa che il Ministero non avrebbe mai potuto rispettare”.

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