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Benifei: “Obbligo di lingua francese viola il principio di non discriminazione e mette a rischio posti di lavoro nel ponente ligure”

Benifei: “Obbligo di lingua francese viola il principio di non discriminazione e mette a rischio posti di lavoro nel ponente ligure”

BRUXELLES – Nel tentativo di ridurre il numero di lavoratori distaccati in Francia, alcuni enti regionali d’Oltralpe hanno reso obbligatorio l’uso della lingua francese sui cantieri pubblici.

Si tratta della cosiddetta “Clausola Molière”, che era stata presentata come un emendamento alla normativa sul lavoro, ma rigettata dal parlamento francese nel 2016. La clausola è stata ora riproposta a livello locale dai presidenti di quattro regioni governate dalla destra: Île-de-France, Hauts-de-France, Normandie e Auvergne-Rhône-Alpes, e, solo pochi giorni fa, Alpes-Maritimes. A queste, si sono aggiunti anche molti Comuni.

Il provvedimento preoccupa molto Bruxelles: la Commissaria per l’Occupazione e gli Affari Sociali, Marianne Thyssen, ha rilasciato già il mese scorso un’intervista a “Le Parisien”in cui ha dichiarato che nessuno Stato membro dell’Unione europea può decidere unilateralmente di non applicare la legislazione comunitaria in materia di libera circolazione dei lavoratori senza incorrere in una procedura di infrazione, chiarendo che considera la clausola una vera e propria violazione del principio di non-discriminazione.

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