Savona. “IPS era ormai in pratica un’agenzia immobiliare, e per questo risentiva di una pesante crisi dovuta al mercato bloccato. Ora fortunatamente per la prima volta dopo anni possiamo dire che l’azienda è uscita dalla crisi”. Il bilancio della società, nei primi sei mesi del 2017, è ritornato in territorio positivo: ad annunciarlo agli azionisti pubblici (Provincia di Savona, Comune di Savona, Camera di Commercio, Autorità Portuale e Regione Liguria tramite Filse) sono stati l’amministratore delegato di IPS Dario Amoretti ed il presidente Andrea Rovere, nel corso dell’Assemblea annuale di bilancio.
Mentre il bilancio consuntivo del 2016 infatti registra soltanto una diminuzione delle perdite rispetto agli esercizi precedenti, con un disavanzo che passa dai -310.400 euro del 2015 ai -218.000 del 2016, il primo scorcio dell’anno conferma le tendenze deboli ma sicure di ripresa del comparto produttivo in atto sia su scala provinciale che nazionale, registrando un avanzo positivo, significativo seppure modesto.
Il risultato, spiegano Rovere e Amoretti, è dovuto principalmente al ravvivato interesse del mercato nei confronti dei lotti ancora invenduti a Parco Doria: “Quella operazione, avviata prima delle crisi, nel 2005, valeva 20 milioni di euro. Ma quella che nel 2009, quando sono iniziati i lavoratori, era una risorsa, si è negli anni tramutata un fardello: l’anno scorso avevamo a carico ancora 8 milioni di mutui, una zavorra che portava a fondo la società. Nel primo semestre del 2017 siamo riusciti a vendere tre lotti per un valore totale di circa 2,5 min di euro, e contiamo di venderne ancora uno o due nel secondo semestre. Ma siamo comunque sopra la ‘linea di galleggiamento’ anche se non dovesse accadere”.