Genova. Il riconoscimento aggiuntivo di 40.000 euro, oltre all’indennizzo previsto per l’immobile, per ogni nucleo familiare, e una nuova procedura, basata sul fatturato, per quanto riguarda l’esercizio commerciale. Sono questi i termini dell’intesa, siglata oggi in Regione Liguria, per l’acquisizione e la demolizione dell’edificio di via Ferri 10 a Fegino che interferisce con la realizzazione del potenziamento del Nodo ferroviario di Genova. Si tratta di un edificio a destinazione abitativa e commerciale dove si trovano quattro unità immobiliari residenziali e un’attività economica.
L’intesa proposta dall’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, che si inserisce nell’ambito del Programma regionale di intervento strategico (Pris), prevede il riconoscimento aggiuntivo di 40.000 euro, oltre all’indennizzo previsto per l’immobile, per ogni nucleo familiare.
“Questi condomini – spiega l’assessore Giampedrone – avrebbero ricevuto un danno dall’opera pubblica in questione, in quanto la loro palazzina non era compresa nel progetto approvato dal CIPE e, quindi, erano esclusi dai benefici anche se interessati dalle esigenze del cantiere. Grazie al nostro intervento abbiamo fatto fronte a una pesante ingiustizia riconoscendo a tutti i nuclei abitativi e all’attività commerciale presente, i benefici per il passaggio delle grandi opere”. Una volta liberata, inoltre, l’area avrà anche una destinazione pubblica. “L’aggiunta che abbiamo voluto fare, come amministrazione comunale- spiega il vice sindaco Stefano Bernini – è stata quella della destinazione finale di quest’area. Una volta demolito l’edificio abbiamo chiesto che non solo il sedime dell’edificio ma anche tutta l’area circostante passasse in proprietà pubblica del Comune in modo da fare un posteggio che in quella zona è davvero una cosa molto ambita”.