Genova. Su ventitré punti monitorati, ben dieci sono risultati con cariche batteriche elevate. E sono in particolare i soliti fiumi a continuare a riversare in mare scarichi non depurati, che rischiano di compromettere la qualità del mare e di quei tratti di costa, con gravi rischi non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti.
È questo il bilancio del monitoraggio svolto in Liguria dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al sostegno di CONOU – Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e dei partner tecnici Acquafil, Novamont, Nau.
Quattro i campionamenti effettuati in provincia di Genova, tre dei quali “fortemente inquinati”: uno nel capoluogo, alla foce del torrente Nervi; alla foce del Rio Poggio a Bogliasco (giudicato potenzialmente ad alta frequentazione di bagnanti) e allo sbocco del canale presso la foce del torrente Entella tra Chiavari e Lavagna. Unico punto nella norma quello alla spiaggia di Boccadasse presso piazza Nettuno a Genova.
“La salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa della maladepurazione, dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani – commenta Mattia Lolli, portavoce di Goletta Verde -. Purtroppo i risultati deludenti in prossimità di foci e canali non ci sorprendono dal momento che il problema riguarda non solo le aree costiere ma interessa gran parte del territorio nazionale. Il nostro monitoraggio ha l’obiettivo di non fermarsi alla sola denuncia, ma soprattutto di avviare un approfondimento e confronto per fermare l’inquinamento da mancata depurazione che si riversa in mare. Ora c’è la legge sugli ecoreati, che prevede anche il reato di inquinamento ambientale, valido strumento contro chi continua a scaricare illegalmente nei fiumi e nel mare”.