La Corte di Strasburgo, ancora una volta, condanna l’Italia per la sua arretratezza normativa sul reato di tortura: secondo la massima autorità europea in ambito di Diritti dell’Uomo, le leggi italiane sono inadeguate a punire e quindi prevenire gli atti di tortura commessi dalle forze dell’ordine.
La condanna arriva per gli atti perpetrati dalle forze dell’ordine nella notte tra il 20 e 21 luglio 2001 nella scuola Diaz, ai margini del G8 di Genova, ai danni di diverse persone. La Corte ha anche condannato l’Italia per non aver punito in modo adeguato i responsabili di quanto accaduto a Genova
La condanna emessa oggi dalla Corte di Strasburgo ricalca, in sostanza, quella che i giudici avevano pronunciato due anni fa sul caso Cestaro, in cui domandavano all’Italia di introdurre il reato di tortura nell’ ordinamento nazionale. E segue di un giorno la lettera inviata alle autorità italiane dal commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, in cui sono espresse preoccupazioni per il testo ora all’esame del Parlamento italiano.