La Fiera di San Pietro è uno degli appuntamenti fieristici genovesi più attesi, capace di richiamare migliaia di persone da tutta la città, e non solo. Per questo motivo, nella contingenza storica “sconvolta” da allarmi terrorismo e attacchi collettivi di panico (vedi Torino) le misure di sicurezza si sono “evolute”: varchi sorvegliati, controlli a campione, mappe con vie di fuga e divieti atti a limitare l’uso di alcool, specialmente in bottiglia. Come allo stadio.
Durante la fiera è previsto l’arrivo di circa 20 mila persone, e sarà la prima occasione genovese in cui verranno applicate le nuove direttive in ambito di sicurezza pubblica legate ai grandi eventi, disposte dal capo della polizia Franco Gabrielli nei giorni scorsi. Una delle principali introdotte dalla circolare è la divisione del “luogo evento” in settori, per garantire vie di fuga, e il monitoraggio delle aree parcheggio. Inoltre all’ingresso degli spazi interessanti dall’evento, saranno predisposti posti di controllo, per effettuare verifiche a campione. Saranno predisposti cartelli informativi e mappe per illustrare le “uscite di sicurezza”, transenne e un’ingente schieramento di pubblica assistenza.
Questi i provvedimenti messi in campo da Questura di Genova; da parte sua il Comune ha vietato l’utilizzo di contenitori di vetro o metallo per le bibite all’interno dell’area interessata, a partire dalle 7 del 25, fino alle 3 del 26 giugno. Inoltre, sarà anche interdetta la somministrazione di bevande alcoliche e analcoliche in contenitori di vetro o metallo da parte degli operatori di commercio nel perimetro interno alle seguenti strade: via Casaregis, via Pisacane, via Pareto, via Ruspoli, via Cecchi, via Morin, corso Marconi e corso Italia. Una scelta che porta avanti un modello già sperimentato per i grandi eventi degli ultimi mesi, come la visita del Papa dello scorso 27 maggio.