Imperia. “A dicembre 2015 il Governo ha deciso di chiudere il carcere di Savona, ma non ha pensato di attivarsi per costruirne uno nuovo, né ha disposto l’invio di rinforzi per le case circondariali di Genova ed Imperia ormai al collasso e pronte ad esplodere per il sovraffollamento (i due terzi dei detenuti risultano stranieri). Gli agenti di Polizia Penitenziaria, spesso a rischio della loro stessa incolumità, sono quindi costretti a lavorare in condizioni inaccettabili ed il territorio continua a subire le gravi lacune dell’Amministrazione dello Stato in materia di sicurezza. Ad oggi, il ministro della Giustizia, lo spezzino Andrea Orlando, non sembra che abbia iniziato a fare qualcosa per risolvere il problema”.
Il capogruppo regionale del Carroccio, Alessandro Piana, commenta così i ritardi del Governo nazionale per risolvere il problema della mancanza di una nuova struttura carceraria nel savonese e la carenza di organico nella casa circondariale di Imperia (l’unica rimasta tra Genova e Ventimiglia).
“Savona aveva chiesto di ristrutturare il Sant’Agostino anche perché in città non esiste uno spazio idoneo per costruire un nuovo carcere – spiega Piana – mentre in Valbormida c’è una disponibilità di Cairo Montenotte. Se il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) ha inserito a bilancio un capitolo di spesa di 19 milioni di euro per realizzare la nuova struttura nel savonese, il Ministero non solo non ha emesso il bando per l’inizio dei lavori, ma finora non ha neanche presentato la relativa manifestazione di interesse da sottoporre alle istituzioni del territorio.