Dolceacqua. Affacciato dal terrazzo dell’appartamento di Fausto Bertinotti, a godersi lo spettacolo pirotecnico più magico dell’estate c’era anche sua altezza serenissima il principe di Monaco Alberto II. Invitato dal sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola, l’erede della famiglia Grimaldi ha assistito meravigliato al gioco di luci e riflessi dei fuochi d’artificio, con le loro danze a ritmo di musica, specchiarsi sul fiume Nervia ed illuminare il castello dei Doria.
Una storia lunga settecento anni, quella tra i Doria e Grimaldi, iniziata in epoche lontane, in tempi di forte instabilità politica internazionale con lotte di potere che coinvolgevano l’intera Europa. I rapporti tra le due casate non furono sempre pacifici: tra matrimoni ed omicidi i legami di sangue produssero astio, ripicche, invidie. Ma oggi, dopo settecento anni, l’amicizia è stretta più che mai. A provarlo i calici alzati dal sindaco e dal principe, pieni di Rossese, il rinomato vino del borgo dei Doria.
