Imperia. Nei mesi scorsi la protesta era arrivata davanti al carcere di Imperia. Il Sappe aveva manifestato per il sovraffollamento, la carenza di organici, l’organizzazione del lavoro deficitaria, i suicidi e le violenze sul personale nei penitenziari di Imperia e Sanremo.
Oggi la protesta è arriva a Roma. Davanti al Parlamento, mentre a Caracalla si celebrava il bicentenario del corpo, otto sigle sindacali si sono date appuntamento davanti a Montecitorio per sensibilizzare politici e opinione pubblica sulle “condizioni critiche in cui vive quotidianamente il personale nelle carceri”. Oltre ad una delegazione della Liguria del Sappe c’erano anche altre sigle sindacali come Osapp, Uilpa, Sinappe, Fns-Cisl, Uspp, Cnpp e Fp-Cgil. Hanno protestato “per rivendicare più sicurezza nelle carceri, ma anche nuove assunzioni, nuove dotazioni di risorse finanziare e tecnologiche e adeguati stanziamenti per il rinnovo del contratto scaduto oramai da dieci anni”.
“Ci troviamo di fronte ad un vero bollettino di guerra. Denunciamo criticità pesantissime che vengono trascurate dal DAP e dal Ministro della Giustizia, colpevoli di non aver assunto nessuna decisone risolutiva sull’emergenza quotidiana delle carceri”, sottolinea Lorenzo Michele, segretario regionale del Sappe.