Cronaca

Migranti a Multedo: “Chiediamo trasparenza”, un residente scrive a Don Martino e il prete risponde. Questa sera la fiaccolata

Migranti a Multedo: “Chiediamo trasparenza”, un residente scrive a Don Martino e il prete risponde. Questa sera la fiaccolata

Genova. “Ritengo che lei, caro Don Martino, debba scusarsi solo di una cosa: l’aver assecondato la richiesta odiosa, assurda e irricevibile da parte del Prefetto di tenere all’oscuro il quartiere a proposito dell’operazione che era in atto presso l’ex Asilo Govone. Si continua a non capire, da più parti, che la vera radice di queste tensioni sta proprio nella mancata comunicazione”. Lo scrive l’ex giornalista del Corriere Mercantile Alberto Bruzzone, cittadino del ponente, in una lunghissima lettera aperta indirizzata al direttore dell’ufficio Migrantes in risposta alla lettera che il prelato aveva scritto ieri indirizzandola a tutti i parrocchiani di Multedo.

Bruzzone ricorda la situazione di tanti lavoratori genovesi oggi senza stipendio e insiste sulla trasparenza: “Se è vera, come spero che sia, la tanto decantata trasparenza che invoca il Santo Padre, allora scelga di fare lo stesso – scrive a Don Giacomo – spieghi i veri numeri dell’operazione Multedo, tenga aggiornato il quartiere, dimostri che si tratta di uno schema a somma zero e ne guadagnerà in stima e fiducia”.

La replica di Don Martino arriva in nottata: “Nessun segreto, caro amico, solo una prudenza che abbiamo usato e useremo se questo viene richiesto da chi ne sa più di me e di lei di questioni di sicurezza” dice don Giacomo. “La percezione del segreto viene da chi vede questa accoglienza negativamente come un problema. Ma dove sta il problema se non negli occhi di chi lo vede? La nostra casa è un’altra servitù per Multedo? Ma vogliamo scherzare? Se avessimo aperto un asilo o una casa di riposo o uno studentato, in una casa di proprietà presa regolarmente in affitto e senza condomini con cui dover parlare mi avrebbe fatto la stessa obiezione? Lei dice di non sposare nessuna causa ma mi sembra ovvio che una parte l’ha scelta. È allora? Devo rendere conto di quanto faccio in una casa affittata regolarmente?”

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