Genova. Mentre all’ultimo piano della sede storica della banca, l’antica cassa di risparmio, l’amministratore delegato di Carige, Paolo Fiorentino, esclude un “nuovo aumento di capitale” – l’ipotesi era filtrata questa mattina – quello appena scattato è accompagnato a piazza Affari da una forte volatilità del titolo.
Questo perché la banca deve reperire sul mercato, entro il 6 dicembre, 560 milioni attraverso l’emissione di nuove azioni al prezzo di un centesimo l’una. Circa 300 milioni di aumento, dice Fiorentino, sono già “blindati” cercando di convincere il segmento retail, i piccoli investitori e i clienti dell’istituto di credito, che rappresentano circa il 53% della partita.
Opera di convincimento necessaria: nei giorni scorsi Carige era sembrata sull’orlo di una crisi di nervi: senza consorzio di garanzia come paracadute dell’aumento, in attesa dei via libera di Consob sull’operazione, tra i dubbi della Bce e dei media, che avevano tirato fuori termini come bail-in o aiuto di stato, paragonando la situazione di Carige a quella di Montepaschi.