Cronaca

Nessuna condanna per il crollo del muro della palestra a Laigueglia: doppia assoluzione

Nessuna condanna per il crollo del muro della palestra a Laigueglia: doppia assoluzione

Savona. Si è chiusa con una doppia assoluzione “perché non aver commesso il fatto” l’udienza preliminare relativa al crollo di una parete della palestra delle scuole elementari di Laigueglia che, il 27 giugno del 2015, era franata sui binari bloccando anche la circolazione ferroviaria. A giudizio c’erano Alberto Pernigotti, in qualità di legale rappresentante della Codelfa spa, la società che aveva eseguito i lavori della palestra, e Giulio Fabrizi, il progettista e direttore dei lavori delle strutture in cemento armato precompresso interessate dal cedimento (i due erano assistiti rispettivamente dagli avvocati Edda Gandossi del foro di Milano e dall’avvocato Marco Balossino del foro di Alessandria).

Entrmabi gli imputati, che dovevano rispondere dell’accusa di disastro colposo, avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato davanti al giudice Francesco Meloni. Per conoscere i motivi della decisione bisognerà attendere 90 giorni quando sarà depositata la sentenza, ma, per quanto trapelato, il proscioglimento di Pernigotti sarebbe motivato dal fatto che il manager ha assunto l’incarico in Codelfa moltissimi anni dopo il termine dei lavori (che risale al 1989). Per quanto riguarda la posizione di Fabrizi non sarebbe emerso con chirezza, nemmeno alla luce della perizia, perché uno dei piloni sui quali posava la struttura pre fabbricata fosse diverso dagli altri.

In un primo momento il numero delle persone indagate dalla Procura di Savona era più alto, ma dopo l’incidente probatorio, alla luce delle conclusioni del perito nominato dal giudice, l’ingegner Ciccarelli, il pm Giovanni Battista Ferro aveva ritenuto di contestare l’accusa solo a Pernigotti e Fabrizi.

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