Savona. “E’ auspicabile che i recenti avvenimenti che hanno portato al sequestro di un ingente quantitativo di beni, e i reati ipotizzati di truffa aggravata e autoriciclaggio portino a fare definitiva chiarezza nell’interesse di tutti: clienti e operatori”. Così Fiorenzo Ghiso, presidente dell’Associazione Orafi ed Orologiai di Federpreziosi-Confcommercio della provincia di Savona, interviene in merito alla truffa dei “diamanti da investimento” che in questi giorni sta riempiendo le cronache nazionali.
“E’ stato necessario il pesante intervento di martedì 19 da parte della Guardia di Finanza di Milano su mandato della Procura meneghina per dare finalmente il via a seri interventi nei confronti degli operatori e delle aziende coinvolti nella truffa dei diamanti cosiddetti da investimento – dicono da Confcommerci – Interventi che, siamo certi, porteranno in maniera definitiva e in tempi brevi a positive soluzioni per le migliaia di risparmiatori (tra cui anche nomi noti che danno ancora maggiore risalto alla notizia) i quali, malgrado gli interventi delle associazioni e delle istituzioni preposte ai controlli, vedevano minacciata la possibilità di recuperare il denaro investito in diamanti agli sportelli bancari”.
“Ci riferiamo ai sequestri preventivo per oltre 700 milioni di euro a carico delle persone giuridiche ritenute responsabili della presunta maxitruffa sulla vendita di diamanti cosiddetti “da investimento (Intermarket Diamond Business e Diamond Private Investment) e degli istituti di credito che ne avevano favorito l’operatività: Banco Bpm-Banca Aletti, UniCredit, Intesa San Paolo e Montepaschi. Indagate una settantina di persone coinvolte a vario titolo per i reati di truffa, autoriciclaggio, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza”.