Savona. Un “normalissimo” consiglio comunale rischia di punto in bianco di trasformarsi nella ghigliottina per l’amministrazione Caprioglio. Un voto in teoria “tecnico”, quello sul bilancio, nel quale improvvisamente implodono mesi di tensioni e spaccature all’interno della maggioranza: e così una pratica vitale per la sopravvivenza dell’amministrazione passa solo grazie al “salvataggio” (inconsapevole?) di un avversario, il consigliere di minoranza Andrea Addis. Ecco i sintomi visibili della crisi: ma il malessere nel team di Ilaria Caprioglio parte da lontano.
I FATTI – Nel consiglio comunale di ieri si doveva approvare il bilancio. Si “doveva”, perché senza bilancio un Comune non può stare (si va tutti a casa) e i termini erano già scaduti il 30 marzo (si è arrivati a ieri solo grazie a una proroga del prefetto fino al 20 aprile). Un consiglio senza altri punti “caldi” e piazzato a ridosso delle feste, cosa che già aveva creato qualche malumore: alcuni consiglieri erano in vacanza, altri le hanno posticipate proprio per non far “saltare il banco”. Al momento del voto, però, due consigliere del gruppo misto (Simona Saccone e Elda Olin Verney) sono uscite non partecipando al voto: complici le assenze e il ritardo di Fiorenzo Ghiso, in quel momento la maggioranza non aveva i numeri per approvare la pratica. Una chance unica per le minoranze di far vacillare l’amministrazione, colta da tutti tranne da un consigliere: Andrea Addis, che era stato al telefono fuori dall’aula fino a poco prima e che, una volta rientrato, non si è reso conto della situazione votando contro e, così facendo, “salvando” la maggioranza dalla crisi.
CON LA LEGA E’ GUERRA APERTA – Fin qui i fatti “visibili”. Ma sono soprattutto i retroscena ad aiutare a comprendere meglio. Innanzitutto le assenze: tutti consiglieri della Lega (incluso il “ritardatario” Ghiso). Che i rapporti tra il Carroccio e il resto della maggioranza sia ormai definitivamente compromesso non è una novità: le cronache della giunta parlano ormai di veri e propri “schieramenti” con tanto di sgarri all’una o all’altra fazione per partito preso (l’ultimo proprio ieri, con azzurri e civici a bocciare compatti la proposta di Arecco di stanziare 60 mila euro per gli Orti Folconi). La stima nei confronti di Levrero, Zunato e dello stesso Arecco da parte dei colleghi è ai minimi termini, sentimento in alcuni casi ricambiato. E se all’inizio era il sindaco a far da collante, ora invece anche il rapporto tra i padani e Caprioglio sembra definitivamente deteriorato. Possibile allora che quello di ieri fosse un segnale, una “prova di forza”? Magari è tutto un caso, ci sono le vacanze, certo. Ma tutto sembra voler indicare che il braccio di ferro stia ormai sfuggendo di mano alle parti in causa.