Liguria. Era il 27 gennaio del 1960 quando venne inaugurato il primo tratto dell’autostrada A6 tra Savona e Ceva, un tratto lungo 42 km, che avrebbe rappresentato un primo passo verso il compimento di “un’opera ardita e complessa, la prima autostrada di montagna realizzata in Europa un anno prima del tratto appenninico dell’Autostrada del Sole”.
L’arteria, sviluppata per tronchi, ha richiesto la costruzione di ben 129 viadotti, per 11 km di lunghezza complessiva, e 23 gallerie. E, per ridurre i costi, il percorso si presentava “estremamente tortuoso, insinuandosi nelle valli per seguirne i profili, al punto da superare il dislivello del monte Baraccone”.
Come ben racconta Wikipedia, l’autostrada è stata costruita con una sola carreggiata a tre corsie che ospitava entrambe le direzioni: la corsia centrale veniva utilizzata per il sorpasso alternativamente nei due sensi di marcia. In seguito, nel ’63 partirono i successivi lavori per il tratto tra Priero e Fossano, anch’esso piuttosto complesso, a causa della presenza di larghi, fiumi e profondi valloni da superare. Nella primavera del 1968 si progettò la costruzione del tratto tra Fossano e Torino. Seguirono altre estensioni, fino a quando, negli anni ’70, l’opera fu completata, quasi interamente a singola carreggiata.