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Sanità, interrogazione del PD in Regione: “Ridurre al minimo i disagi di chi è costretto a curarsi a Savona”

Sanità, interrogazione del PD in Regione: “Ridurre al minimo i disagi di chi è costretto a curarsi a Savona”

Regione. “Al di là dei proclami dell’assessore Viale lo scandalo della Radioterapia del San Martino non è stato ancora risolto”. Inizia così la nota del gruppo di opposizione del Partito Democratico in consiglio regionale.

Spiegano i democratici: “Ogni giorno i pazienti vengono portati a Savona con le navette e altri mezzi dell’Asl per essere sottoposti alla sedute di Radioterapia che Genova non è in grado di effettuare. Ma quando hanno finito li riportano al San Martino, da dove devono ripartire per tornare a casa autonomamente. Per quale motivo questi malati, che già sono costretti a sopportare enormi disagi, non possono essere accompagnati direttamente a casa propria una volta finite le cure al San Paolo? Perché vengono mollati al San Martino? Molti di loro abitano lontano dall’ospedale e, a fine giornata, dopo una lunga sessione di cure, devono anche affrontare un secondo e spesso interminabile viaggio”.

“Come Gruppo del Pd abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per chiedere di trovare una soluzione a questa situazione – continuano dalla minoranza -. A tal proposito si potrebbero utilizzare le pubbliche assistenze. Ma l’assessore Viale e il commissario di Alisa Locatelli devono intervenire. Non possono continuare a stare a guardare come hanno fatto in tutti questi anni in cui non si sono accorti che era necessario sostituire gli acceleratori lineari. Bisogna evitare queste maratone inutili ai pazienti (che a questo punto avrebbero parecchi elementi per chiedere i danni alla Regione). Ma non è tutto. Oggi sul Secolo XIX abbiamo letto che chi viene curato al San Martino attraverso l’unico macchinario parzialmente funzionante (ma soggetto a frequenti guasti) deve fare i conti con liste d’attesa lunghe anche otto mesi. Uno scandalo”.

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