Diano San Pietro, Maria Sepe: «L’umano ai tempi del Coronavirus ha paura»

Diano San Pietro, Maria Sepe: «L’umano ai tempi del Coronavirus ha paura»

Diano San Pietro. Maria Sepe fa una riflessione sull’umano ai tempi del Coronavirus.

«Il virus ci ha colti di sorpresa mettendo a durissima prova la nostra presunzione di controllo. Il virus è l’inatteso, è lo sconosciuto che fa paura. Ed è una paura ancestrale che ciascuno di noi avverte in modo viscerale. La paura, emozione primaria che molto ha contribuito alla nostra evoluzione, mette a dura prova i criteri di ragionevolezza che si riteneva fossero consolidati, ci rende vulnerabili e compromette quel senso di umanità che è fonte di senso delle nostre relazioni.

È legittimo avere paura ed è anche ragionevole avere paura e nessuno potrà mai indicare quale possa essere la misura giusta della paura. Ognuno di noi ha la sua misura. La paura è un’emozione complessa, così come ciascuno di noi è complesso e vive, pur non sempre in modo consapevole, nella complessità. Il coronavirus è malattia complessa ma non è una strana eccezione. Tuttavia questo organismo sconosciuto che, comprensibilmente induce a comportamenti eccessivi e talora psicotici, può essere l’occasione per interrogare noi stessi, la nostra vulnerabilità e il senso di precarietà che attraversa le nostre esistenze. Quel che propongo è di tentare domande corali sul senso di umanità in tempo di epidemia a partire dall’inerte dato statistico. I numeri sono freddi o forse sembrano freddi. I numeri ci parlano e ci interrogano. Come?

» leggi tutto su www.riviera24.it