Liguria. “È il momento degli atti concreti e non della strumentalizzazione e della continua campagna elettorale a cui abbiamo assistito finora come in occasione della squallida passerella riguardante la ‘cerimonia delle mascherine’ o, in ultimo, nella prevista distribuzione delle mascherine nelle farmacie a carico della regione pubblicizzata con il simbolo della lista Toti. A livello nazionale chiediamo al governo centrale di fare la propria parte con l’attuazione di politiche volte realmente alla tutela dei cittadini e che sollecitino i governi regionali in quella direzione senza assecondare unicamente le soffocanti richieste di Confindustria”. Lo affermano i rappresentanti della federazione ligure del Partito Comunista Italiano.
“La situazione legata all’emergenza Coronavirus in Liguria è ancora pesante con un aumento di contagi di nuovo in aumento su cui il Governo regionale dovrebbe riflettere. Tuttavia, vista la ripresa graduale prevista da domani con la seconda fase, è bene cominciare a pensare anche al dopo quando arriveranno le perdite di posti di lavoro ed emergeranno, sempre più devastanti, le situazioni di coloro che non erano abbastanza solidi per far fronte a mesi di chiusura. Al calo del Pil che ci ricordano ogni giorno sappiamo corrisponde sempre il calo dei posti di lavoro, la contrazione dei salari, il licenziamento dei lavoratori precari, dei lavoratori non garantiti; insomma la macelleria sociale cui il capitalismo è solito ricorrere da sempre per rimpinguare le proprie casse”.
“È assolutamente necessario che il Governo centrale e regionale si facciano carico di misure che blocchino i licenziamenti, che supportino lavoratori, piccole imprese e partite iva; non con proclami ma con provvedimenti concreti, senza favori a Confindustria e senza far ricadere la crisi che verrà sui lavoratori dipendenti e di ogni tipo”.