Liguria. “Cosa c’entra la caccia con la carabina a daini e caprioli con la Fase 2 dell’emergenza Covid-19?”.
A domandarselo è la Lega Abolizione Caccia (LAC), che nelle pieghe delle recentissime ordinanze del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti constata “la liberalizzazione – in spregio alle regole di contenimento delle forme di mobilità, aggregative e all’ultimo dpcm governativo – di attività come addestramento dei cani da caccia (sulla toelettatura dei cani), la caccia di selezione ai cervidi (daini e caprioli), la pesca sportiva in mare (che spesso si trasforma in piccola pesca commerciale in nero), e nelle acque interne“.
“Dietro la facciata monotona e sorridente dell’allentamento delle restrizioni per la cittadinanza confinata, si approfitta dell’occasione, come nel caso dell’ordinanza del 3 maggio 2020, per infilare alla chetichella in provvedimenti a sfondo economico anche palesi marchette elettorali per soddisfare piccoli egoismi e clientele” aggiungono da LAC.