Genova. Nei primi tre mesi dell’anno in Liguria sono sparite 670 imprese del commercio, di cui 493 nella vendita al dettaglio. Tra queste, solo in provincia di Genova la perdita è stata di 234 imprese. E in dodici mesi l’intero settore ha perso complessivamente 848 imprese in tutta la regione.
È la fotografia che emerge dall’analisi dei dati Infocamere-Movimprese relativi al primo trimestre del 2020, che evidenziano uno scenario ancora peggiore rispetto allo stesso periodo del 2019. Situazione che solo in parte va attribuita all’emergenza coronavirus. Un anno fa, infatti, il trimestre si chiudeva con un saldo negativo di 593 imprese, di cui ben 409 imprese (268 iscritte e 677 cessate) nel commercio al dettaglio, con un calo di 204 in provincia di Genova. Da gennaio a marzo 2020 risultano invece meno iscrizioni (213) e più cessazioni (706) con un saldo negativo che sfiora le 500 attività, sempre nella vendita al dettaglio.
“Ma i veri effetti del lockdown li vedremo solo nei prossimi mesi – commenta Silvia Avanzino, segretario ligure della Fisascat Cisl -. Bisognerà aspettare almeno metà giugno per capire quante imprese avranno davvero intenzione di riaprire”. Sì, perché l’emorragia potrebbe essere estremamente più grave, e non solo per la tragica situazione che stanno attraversando gli imprenditori. “C’è anche un problema di domanda. Quante persone potranno consumare e comprare? Dobbiamo pensare a quella che sarà la diminuzione del potere d’acquisto”.