Sanremo. Che il miglior amico del Covid-19 siano gli assembramenti sembra ormai chiaro: non è necessaria una laurea in Medicina per capire che il rischio di contagio sia maggiore dove maggiore è la presenza di persone, magari pure vicine tra di loro e chissà, in alcuni casi anche malate pur senza saperlo. Uno starnuto di troppo, in quest’ultimo caso, potrebbe contagiare più cittadini, a loro volta “untori” inconsapevoli. Potrebbe dunque essere questo il ragionamento alla base del divieto di prendere il sole in spiaggia.
Sì, perché mentre è consentito praticare attività motorie e sportive, quelle ludico-ricreative sono vietate, anche sul bagnasciuga. Questo dice il dpcm. E allora, per spiegare ai cittadini cosa possono o non possono fare, i sindaci hanno emesso le più diverse ordinanze, cercando di fare chiarezza, ma arrivando in certi casi a fare (non volendolo) ancora più confusione.
Se a Ventimiglia il sindaco Gaetano Scullino ha aperto le spiagge a tutti, concedendo ai bagnanti di tuffarsi e poi crogiolarsi al sole, ovviamente mantenendo le dovute distanze di sicurezza per creare assembramenti, così non è, ad esempio, a Camporosso e Sanremo. I due Comuni hanno letto il dpcm in maniera più rigorosa: la nuotata si può fare, perché è una attività motoria-sportiva, prendere il sole invece no, in quanto rientra nella categoria ludico-ricreativa. Insomma: i più freddolosi possono restare a casa, gli altri si armino di coraggio, si lancino in acqua e poi, una volta usciti un’asciugata veloce e via a casa.