Cronaca

Arene estive nei quartieri e un ritorno in sala ‘virtuale’: il cinema di qualità a Genova non si arrende

Arene estive nei quartieri e un ritorno in sala ‘virtuale’: il cinema di qualità a Genova non si arrende

Genova. Se siamo sopravvissuti al lockdown è anche grazie a Netflix certo, vedendo un po’ di tutto talvolta anche a caso, ma per chi ama il cinema, a maggior ragione quello di qualità, il fascino della sala e il grande schermo restano un’esperienza insostituibile che manca da due mesi e mancherà purtroppo ancora per molto tempo. Se tanto si discute su riaperture di negozi, ristoranti, parrucchieri con liti tra Governo e Regioni su anticipazioni e fughe in avanti, sui cinema, che oltre a essere cultura e aggregazione sociale sono anche un’industria che produce migliaia di posti di lavoro, regna il silenzio. Ma qualcosa seppur lentamente si muove. Per capire l’aria che tira e soprattutto sapere quando e come i genovesi potranno riassaporare le emozioni del grande schermo Genova24 ha intervistato il presidente di Circuito Cinema Genova Alessandro Giacobbe. Sette sale, tra cui alcuni cinema storici. Basti pensare che il Sivori è il più antico cinema d’Italia (classe 1896) tra i primi a proiettare i film dei fratelli Lumière e che il City è solo un pochino più giovane (inaugurato nel 1910 si chiamava cinema Carlo Felice). Per sederci su quelle poltrone, anche se distanziati, purtroppo dovremo attendere ancora.

Esiste una possibile data per la riapertura?
Al momento no. Quel che è certo è che riapriremo dopo tutti gli altri. Al momento l’ipotesi è quella che la mostra del cinema di Venezia, la cui data è per ora confermata, possa diventare una sorta di laboratorio per verificare distanziamento e modalità di accesso alle sale che possano poi essere replicati a livello nazionale. Certamente prima di metà-fine settembre non se ne parla.

Sale chiuse per oltre sei mesi, come si sopravvive?
Al momento l’unico sostegno è la cassa integrazione in cui abbiamo dovuto utilizzare per i nostri 30 dipendenti. Speriamo che nel decreto maggio del Governo ci sia il credito di imposta anche per i cinema oltre ai negozi perché noi per esempio abbiamo solo il Sivori come sala di proprietà pubblica, le altre fanno capo a privati.

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