Cronaca

Coronavirus, il bilancio delle pubbliche assistenze liguri: 5.700 soccorsi e 8mila consegne a domicilio

Coronavirus, il bilancio delle pubbliche assistenze liguri: 5.700 soccorsi e 8mila consegne a domicilio

Liguria. Coinvolto fin dai primi momenti durante la Fase 1, il movimento Anpas della Liguria è stato impegnato con tutto il suo personale volontario e dipendente nelle diverse attività legate all’emergenza coronavirus: dai servizi di soccorso e trasporto ai servizi non sanitari rivolti ai cittadini.

Dall’attivazione da parte del dipartimento di protezione civile il 5 febbraio scorso, Anpas Liguria (articolazione regionale dell’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) è andata incontro a un impegno sempre crescente, conseguente al grado di diffusione del virus nel nostro territorio: più di 7mila volontari, quasi 400 dipendenti sono quello che le pubbliche assistenze mettono a disposizione quotidianamente a servizio della comunità in Liguria “ma anche noi abbiamo dovuto fare il conto con la pericolosità di questo virus – spiega Lorenzo Risso, presidente Anpas Liguria – rinunciando al supporto di tutte quelle categorie di persone messe più a rischio da questa pandemia e lasciando spazio solo al personale più esperto e opportunamente formato, affinché venisse garantita la sicurezza dei nostri pazienti, dei nostri volontari e dei loro familiari”.

“Come per tutti – continua Risso – anche per noi l’emergenza Covid-19 è stata una novità, nessuno aveva mai vissuto una cosa del genere prima: abbiamo dovuto stravolgere completamente l’operatività delle nostre sedi, sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista metodologico. L’utilizzo massivo di specifici dpi (dispositivi di protezione individuale), oltre a comportare un maggiore dispendio di tempo ed energie per il personale che lo deve indossare, sta anche gravando sui bilanci delle associazioni. E su questo punto e sugli ingenti danni che sta subendo l’attrezzatura utilizzata per effetto delle continue operazioni di sanificazione con cloro, altamente corrosivo, confidiamo che le istituzioni preposte, nei piani di aiuto previsti per contrastare l’emergenza, tengano conto anche dello sforzo economico che abbiamo compiuto e che, presumibilmente, continueremo a compiere nei prossimi mesi”.

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