Genova. «Ai sensi dell’articolo 26, comma 3 dello Statuto della Regione Liguria e dell’articolo 28, comma 2 del Regolamento Interno del Consiglio regionale, bastano 13 consiglieri, e cioè il 40% dei componenti dell’Assemblea, affinché possa essere costituita, senza passare per il voto dell’aula, una Commissione d’inchiesta. E poiché la domanda per una Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria conseguente al contagio da Covid-19 è stata presentata da tutta l’opposizione (13 consiglieri), su proposta del consigliere M5S Fabio Tosi, a breve questo strumento verrà messo in atto» – affermano Fabio Tosi e Andrea Melis-Movimento 5 Stelle Regione Liguria, il Gruppo Partito Democratico Regione Liguria, il Gruppo Linea Condivisa Regione Liguria e il Gruppo Italia Viva Regione Liguria.
«Il nostro obiettivo è capire se le risposte offerta da Regione Liguria in questi mesi siano state all’altezza o se ci siano state delle zone d’ombra. Vogliamo accertare la verità: un risultato che non dovrebbe interessare solo all’opposizione, ma che siamo sicuri stia a cuore a tutti, in modo da non ripetere, anche nella fase 2 o in futuro – anche se la speranza è che non ce ne sia più bisogno- errori e passi falsi commessi in questi primi mesi. Sono tante le ragioni che ci hanno spinto a chiedere l’istituzione di una Commissione d’inchiesta.
In Liguria il tasso di letalità è particolarmente elevato (14.64%) ed è secondo solo a quello della Lombardia. I contagi nelle ultime settimane continuano a crescere sopra la media nazionale (+9,05% contro una media nazionale del +6,2%). Anche la mortalità è molto alta: delle 9.000 morti in Italia per Covid-19 dal 22 febbraio al 4 aprile, 400 sono avvenute in Liguria. La nostra è la regione del nord che fa meno tamponi (24,4 ogni mille abitanti). Gli operatori sanitari contagiati a fine marzo in Italia erano al 9% per cento, mentre in Liguria il 15% (percentuale salita a fine aprile al 21,7% secondo i dati di A.Li.Sa). Sono numerose e in continuo aumento, inoltre, le segnalazioni di criticità rispetto alla gestione dell’emergenza negli ospedali e nelle RSA dove, a metà aprile, sono stati accertati 730 contagiati e 360 anziani sono deceduti, ma 800 casi sono sospetti.