Savona. Coldiretti Liguria chiede l’annullamento della Tari da parte dei Comuni e la messa in campo, a tutti i livelli, di misure di sostegno straordinarie che diano immediata liquidità alle imprese.
“L’agriturismo è un settore fortemente in crisi che conta a livello locale circa seicento strutture che, da più di due mesi, hanno registrato una contrazione dell’attività fino al 100%, per le misure restrittive adottate in contrasto al diffondersi dell’epidemia, e dove si prevede una stagione turistica non semplice se non si sbloccherà al più presto la situazione. Sia a livello locale sia regionale, è necessario intervenire con misure straordinarie atte a sostenere il settore, come l’annullamento, della Tari per i mesi di stop forzato, e interventi mirati che diano liquidità alle imprese, oltre a permettere la riapertura immediata di queste strutture, spesso situate in zone isolate dell’entroterra, dove, con ampi spazi all’aperto è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus”.
È quanto afferma Coldiretti Liguria, a seguito della lettera inviata a tutti i Comuni, per chiedere l’annullamento del pagamento della Tari (tassa sui rifiuti) per i mesi di inattività del 2020 per le aziende agricole, agrituristiche e tutte quelle legate al mondo della pesca. Una forte iniziativa economico-finanziaria la cui esigenza è emersa dall’acuirsi dello stato di difficoltà dei diversi comparti agricoli ed ittico regionali, e soprattutto per quelle strutture, come l’agriturismo e l’ittiturismo, che hanno subito, un azzeramento della domanda e delle presenze, peraltro con un’evidente diminuzione della relativa produzione di rifiuti.