Il caso di cui parliamo oggi è accaduto a New York.
Siamo nell’anno 1899. Il signor Tom Newman, padre di due sorelle gemelle, Julie e Mary, affette da sindrome di down, è in una situazione disperata, oberato dai debiti. La sua attività di commercio, che si occupa di pezzi di ricambio per locomotive, è sull’orlo del collasso. Nel giro di poche settimane sarà costretto a vendere la casa ed affidare le due figlie ad una levatrice del quartiere: l’unica soluzione per sottrarsi alle continue pressioni e minacce degli usurai gli sembra, infatti, quella di abbandonare la città.
Ma non ci riesce: dopo aver lasciato le bambine alla vicina, una notte del 1901, decide di partire. Purtroppo, non fa in tempo neanche ad attraversare i confini del quartiere: viene ucciso a colpi di rivoltella ed il suo cadavere verrà trovato in una fogna.
Le due bambine crescono in una condizione disperata: la “levatrice” a cui le ha lasciate il padre è, in realtà, una donna molto problematica e aggressiva, oltre che tossicodipendente. Così Julie e Marie, fin da piccole, sono vittime di vessazioni e maltrattamenti continui, oltre a soffrire perennemente la fame. Finché la donna non muore di overdose, nel 1904.