Imperia. Benché da una settimana abbia avuto inizio la fase 2 alla lotta al Covid-19, per i professionisti sanitari c’è ancora tanto da fare. Esposti e sotto pressione, ci sono professionisti della salute, meno noti di medici e infermieri, il cui contributo è indispensabile e non surrogabile. Tra questi, impegnati sin dalla prima ora, ci sono i logopedisti, educatori e riabilitatori della parola, della sfera cognitiva e della deglutizione.
«Sebbene nella nostra Regione, sia stia assistendo a una diminuzione dei contagi da coronavirus, il carico di lavoro per i logopedisti è ancora elevato – ad affermarlo è il dottor Danilo Diotti, presidente della Commissione d’albo Logopedisti di Genova, Imperia e Savona – Molti dei pazienti, colpiti da Covid-19 sono ricoverati presso le terapie intensive e subintensive, dove stanno avendo i primi contatti con il mondo esterno. Qui il logopedista interviene, oltre che per ristabilire la cognizione, le funzioni comunicativo linguistiche, anche per le funzioni vitali, come i problemi legati all’alimentazione. Il 50 per cento dei pazienti dopo la terapia intensiva presenta la necessità di essere riabilitato al livello vocale dopo tracheostomia, con procedure di aspirazione e cannule nasali. Grazie all’aiuto del logopedista, queste persone stanno riacquisendo, pian piano, le abilità perdute, per ripristinare il contatto con il mondo esterno».
Un ruolo straordinario quello del logopedista e forse ancora poco conosciuto, che assieme alle altre professioni sanitarie aderenti all’Ordine TSRM-PSTRP, ha sempre dato il proprio contributo.