Torna in edicola “O Stafî”, la rivista tutta in genovese che parla del futuro della Liguria

Torna in edicola “O Stafî”, la rivista tutta in genovese che parla del futuro della Liguria

Genova. Chi ha detto che in genovese non si può parlare di politica, di società, perfino di economia? È la sfida di O Stafî, cioè “La Frusta”, una rivista mensile dall’aria un po’ vintage scritta interamente in lingua locale, arrivata in questi giorni al secondo numero dopo una prima uscita sperimentale che ha portato 80 abbonati e 150 copie vendute in edicola a Genova e non solo.

“Si tratta sostanzialmente di un gioco – spiega Andrea Acquarone, fondatore e direttore del giornale – che è quello di parlare in una lingua inconsueta di temi che non ci si aspetta vengano trattati in quella lingua. La nostra scommessa è che produca un interesse, una curiosità, che altrimenti non ci sarebbe. E forse anche una maggiore attenzione a quello che c’è scritto, visto che la lettura del genovese non è immediata per tutti. Vogliamo che sia uno stimolo, non solo per gli amanti del dialetto”.

Ed ecco che in apertura del numero di maggio si parla di “Minoî e çittæ in tempi de Covid” con la firma di Camilla Ponzano dell’associazione Riprendiamoci Genova, il dibattito sulla politica estera con Luca Marchesi, l’avvocato Filippo Biolè ci racconta della “coæ de abbrassâse” dopo l’isolamento, Sandro Sessarego direttamente dagli Stati Uniti analizza le politiche di Trump, il professor Fiorenzo Toso prende le difese degli affreschi nelle chiese del Ponente. Insomma, temi di spessore. Ma anche lo svago, la vignetta, le recensioni, un cruciverba rigorosamente in zeneise.

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