Cronaca

Crociere e traghetti fermi da giorni a motori accesi, i comitati dicono basta all’inquinamento da fumi in porto

Crociere e traghetti fermi da giorni a motori accesi, i comitati dicono basta all’inquinamento da fumi in porto

Genova. E’ vero, se non ci fosse di mezzo una pandemia il porto passeggeri di Genova sarebbe comunque animato da un via vai di navi crociera e traghetti e il numero di imbarcazioni ormeggiate sarebbe forse anche più alto. Se non ci fosse di una pandemia, forse, farebbe più rumore la protesta del comitato Tutela ambientale Genova che riunisce alcuni cittadini sensibili all’annosa questione dei fumi in porto. Una lettera al sindaco, una riunione imminente con le istituzioni, un progetto di monitoraggio ma – in prospettiva – nessuna soluzione che migliori la qualità della vita e dell’aria di una gran parte della città.

Sono quasi 50 mila gli abitanti dei quartieri interessati da questa specifica forma di inquinamento, non solo il “fronte mare” di San Teodoro, San Benigno, via Buozzi e Caricamento, ma anche Oregina, Lagaccio, Castelletto e Carignano respirano i fumi delle navi ferme, sì, ma con i motori accesi. Un problema che si è fatto sentire più del solito nel periodo di lockdown, con le persone obbligate a restare a casa ma con l’impossibilità di aprire le finestre quando il vento soffiava da sud.

Da settimane, inoltre, oltre ai pochi traghetti in movimento, sono stanziali Msc Splendida (con parte dell’equipaggio bloccato a bordo per via dei voli interdetti), Gnv Splendid (la nave ospedale ormai integrata al sistema sanitario regionale e che probabilmente sarà mantenuta come presidio per le convalescenze Covid anche in vista dell’autunno), la Costa Deliziosa, spostata oltre le riparazioni navali da qualche giorno. Lunedì è previsto l’arrivo di una nuova Msc, la Fantasia, per altro con persone affette da coronavirus a bordo.

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