“Angeli della morte”. Questo è l’appellativo con cui vengono chiamati medici e infermieri accusati di essere i carnefici dei propri pazienti. Si tratta di una delle realtà più inquietanti di interesse criminologico.
Questa definizione deriva dal soprannome con il quale era tristemente noto il medico nazista Josef Mengele, famoso per la sua freddezza e per il potere di vita e di morte che aveva sugli internati del campo di concentramento di Auschwitz, nonostante egli non fosse un serial killer.
È importante sottolineare che, per quanto i mass media molto spesso parlino di questi casi fomentando paure (giustificate) nelle persone, i dati statistici sono rassicuranti: questi episodi sono effettivamente pochi per frequenza di accadimento.
È inevitabile però che l’accadere di questi susciti un senso di terrore ed insicurezza nei confronti delle strutture paradossalmente preposte alla cura e alla salute.