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Cairese: intervista a Sergio Soldano, responsabile tecnico del settore giovanile

Cairese: intervista a Sergio Soldano, responsabile tecnico del settore giovanile

Cairo Montenotte. Sergio Soldano, responsabile tecnico del settore giovanile dell’Asd Cairese 1919, si racconta in un’intervista realizzata dall’addetto stampa gialloblù Daniele Siri.

Ciao Sergio, tutta la tua carriera da allenatore è trascorsa ad insegnare ai più giovani, per i pochi che non ti conoscono vuoi riassumercela?
«A parte una breve parentesi In Eccellenza con la Loanesi, ho sempre cercato di trasmettere la mia passione per il calcio ai ragazzini. Ho iniziato quando ancora giocavo a Carcare, Poi, chiedendo un’aspettativa dal lavoro, ho preso a girare il mondo prima con un progetto del Parma, gestito da Arrigo Sacchi, poi il passaggio all’Inter, ove sono rimasto sette stagioni a curare i camp in tutto il pianeta: Africa, Cina, Medio Oriente e soprattutto Iran. Infine l’esperienza, anche questa settennale, a Malta dove ero coordinatore delle nazionali giovanili e collaboratore del trainer della selezione maggiore. Un’esperienza gratificante ma al tempo stesso pesante perché mi ha allontanato da mia moglie e i miei figli».

Ma per te essere lontano da casa è sempre stata la normalità, sin da bambino giusto?
«Avevo 14 anni quando andai a provare per il Boca Juniors facendo un viaggio in bus di 16 ore e per la verità, fui tra i prescelti, ma mia mamma pose il veto perché Buenos Aires era troppo distante e quindi accettai la proposta del Colon, squadra di Santa Fe’, con cui feci tutta la trafila sino ad esordire in prima squadra. Ho giocato negli stadi più importanti d’Argentina ad eccezione del Monumental, la casa del River Plate, perché ero infortunato. L’emozione più grande? Quella di giocare nella mitica ‘Bombonera’ contro il Boca di cui sono sempre stato un grande tifoso. Sessantamila persone che urlano e saltano facendo vibrare il terreno, un’autentica bolgia».

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