Genova. «Sono a maggioranza donne, sostengono la famiglia spesso da sole, non lavorano dal 23 febbraio e hanno la delusione dipinta sul volto. Non è giusto, è vero, ma ci sentiamo di dire che è sempre lunga la strada che porta soddisfazione ai lavoratori e spesso passa attraverso lunghe ed estenuanti trattative condotte sul filo del rasoio.
L’ennesima giornata di protesta, a sostegno della vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori della ristorazione scolastica, si è svolta nei giorni scorsi con il sostegno delle categorie appartenenti a Uil, Cisl e Cgil mentre le confederazioni partecipavano all’incontro con il presidente Toti. Una giornata che, per alcune lavoratrici, si è tramutata in trepidante attesa per avere risorse tutte e subito. Equivoci? Non certo da parte nostra, ma la disillusione e la rabbia sono comprensibili. Non smetteremo mai di ripeterlo noi della Uil: ai lavoratori bisogna parlare sempre con franchezza senza illuderli che la mera protesta possa condurre ad avere risultati subito. Certo, la protesta è un mezzo ma da sola non va da nessuna parte: va supportata con un lungo percorso di trattativa per poi arrivare a un accordo che soddisfi le parti.