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«Poco tempo per pensare, c’erano vite da salvare»: il confronto sulla gestione covid con Sonia Viale

«Poco tempo per pensare, c’erano vite da salvare»: il confronto sulla gestione covid con Sonia Viale

Sonia Viale collage

Sanremo. A microfoni spenti si lascia andare confidando che spesso si domanda perché tutto questo è accaduto proprio quando a ricoprire il ruolo di assessore alla sanità c’era lei. Poi però, mentre risponde alle mie domande, gli occhi le si riempiono di orgoglio. Sonia Viale è soddisfatta di come Regione Liguria ha gestito lo tsunami coronavirus e se alla scoperta dei primi casi nelle corsie dei suoi ospedali il lato umano è stato messo da parte – «c’era poco tempo per pensare e per riflettere su quanto stava accadendo», – lei non si è mai data per vinta.

«Potevamo solo agire – sottolinea Viale, che oltre a ricoprire la carica di assessore e anche il vicepresidente della regione –. Il sistema ha dimostrato una grande capacità. Nell’arco di pochissimi giorni abbiamo rivoluzionato la rete ospedaliera, l’obiettivo era trovare posti letto di alta e media intensità. Avevamo l’esempio della Lombardia, dove il virus è entrato come un siluro dentro il pronto soccorso, lo stesso non doveva accadere in Liguria e così non è stato». Cinque giorni quindi per attrezzare strutture ospedaliere, formare personale, ribaltare la rete sanitaria locale. Poi sono arrivate le squadre Gsat per potenziare gli interventi e garantire l’assistenza anche ai pazienti risultati positivi al covid-19 ma che non necessitavano di ricovero ospedaliero.

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