Genova. “Tamponi obbligatori per chi torna dall’estero? Sono assolutamente d’accordo, però deve farlo lo Stato“. L’assessore ligure alla sanità Sonia Viale non nasconde la propria preoccupazione a pochi minuti dall’uscita del bollettino quotidiano che evidenzia una nuova crescita dei contagi in Liguria, 11 nuovi positivi di cui 7 rientrati dalle vacanze.
Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, anticipa tutti e annuncia un’ordinanza per imporre il tampone a chi arriva da Spagna, Malta e Grecia. I turisti dovranno segnalarsi immediatamente e, in caso di esito positivo, dovranno mettersi in quarantena. “Però non possiamo scoprire che uno è positivo quando è già in Liguria – osserva l’assessore Viale – e quindi non se ne deve fare carico la Regione. Come facciamo a sapere che una persona è tornata da Corfù? Dobbiamo chiedergli di autodenunciarsi all’ufficio prevenzione dell’Asl, ma nel frattempo avrà già incontrato i parenti e tutto il resto. Così non va bene”.
Niente “modello Emilia”, dunque: la richiesta è quella di prevedere un tampone obbligatorio nel momento del primo ingresso sul territorio nazionale, che si tratti di aeroporti, stazioni o terminal marittimi. Molti turisti residenti in Liguria, ad esempio, atterrano a Milano, Roma o Pisa. Ed è in quel momento, secondo Viale, che dovrebbe scattare il controllo: “Esistono i test rapidi allo sbarco, si possono allestire spazi appositi. L’articolo 117 della Costituzione parla chiaro, la sanità internazionale è competenza esclusiva dello Stato, non possiamo occuparcene noi”.