Cronaca

L’odissea di un contatto Covid: “Dopo dieci giorni nessuno ci ha ancora chiamato”

L’odissea di un contatto Covid: “Dopo dieci giorni nessuno ci ha ancora chiamato”

Genova. Un amico stretto è venuto in contatto diretto con un positivo, e dopo una lunga attesa scopre a sua volta di essere positivo: da lì scatta l’allarme per tutta la cerchia di amici in comune, che rimangono in attesa di “fare parte di quel tracciamento della catena del contagio” di cui spesso sentiamo parlare. Ma senza esito.

Questa in sintesi la storia di una coppia genovese che da giorni è in auto isolamento, in attesa di avere risposte dalla sanità pubblica: “Dopo il risultato del tampone che siamo rimasti in balia dell’indecisione sul da farsi, senza esser contattati da nessuno e ricevendo informazioni contrastanti da Asl, datori di lavoro e medico di medicina generale. Abbiamo deciso autonomamente di metterci in isolamento fiduciario, attendendo disposizioni dalla Asl”.

L’antefatto è da manuale: “Un nostro amico ha avuto un contatto con Covid positivo venerdì 4 settembre. Non appena sviluppa sintomi (mercoledì 9) richiede tampone tramite il proprio medico. Per avere il risultato (positivo) deve attendere 5 giorni dalla richiesta del tampone e 10 giorni dal contatto. Ad oggi, pomeriggio di giovedì 17, nessun operatore sanitario lo ha richiamato per tracciare i contatti (tra cui gli scriventi). Nei 5 giorni in attesa tra sintomi, tampone ed esito, tutti noi che eravamo stati a contatto con lui abbiamo preso provvedimenti dettati dal buon senso e dalla normativa vigente”. Attesa che non è mai terminata: “Dopo 10 giorni dal contatto, 4 giorni dal risultato positivo del tampone, 48 ore dalla auto-denuncia tramite i nostri medici non siamo ancora stati neppure contattati”.

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