Genova. Dopo la chiusura della sala di preghiera di Sottoripa, punto di riferimento per la comunità bengalese che vive nel centro storico di Genova, anche la mini-moschea di vico dei Fregoso, nella zona del ghetto, ha alzato bandiera bianca. Non perché sia mai stata un focolaio ma la decisione è stata presa dai responsabili per motivi di sicurezza: qui, infatti, si radunano per pregare uomini e donne (solo al venerdì) di diverse nazionalità.
La situazione dei contagi da Coronavirus nei vicoli genovesi è seria ma ancora non preoccupante, continuano a ripetere Regione e Comune, ma l’equilibrio corre sul filo. Dopo due giorni in cui il numero di nuovi casi di Covid registrati nel capoluogo ligure si era assestato sulla ventina ieri il bollettino di Alisa è arrivato a quota 54. Metà di questi campioni è relativa a persone di nazionalità straniera.
Frutto di un numero di tamponi mai così alto, neppure nei giorni del picco – peraltro possiamo solo immaginare quanti casi sarebbero emersi a marzo e aprile con 4000 tamponi in un giorno – ma comunque superiore al 20% della media regionale (potrebbe andare peggio, l’impressionante cluster spezzino, nella zona del centro, ha una media del 50% superiore a quella ligure).