Economia

L’infinita agonia del commercio a Genova: in un anno hanno chiuso più di 400 negozi

L’infinita agonia del commercio a Genova: in un anno hanno chiuso più di 400 negozi

Genova. In un anno più di 400 saracinesche abbassate nella città metropolitana di Genova e di queste ben 82 appartengono a negozi di alimentari o affini. Sono numeri, quelli offerti da un’elaborazione delle Camere di commercio in base ai dati di Infocamere sul secondo trimestre del 2020, che fotografano ancora una volta la drammatica crisi del commercio in Liguria.

Una discesa in picchiata che non è iniziata certo nel 2020, ma che quest’anno risulta aggravata dall’emergenza coronavirus. E così il lockdown inizia a farsi sentire anche sulle statistiche che registrano il saldo tra nuove aperture e chiusure. L’ultima che fa notizia è quella annunciata da Scarpe&Scarpe a Rivarolo, con almeno 16 dipendenti in esubero. “Ma gli effetti veri li vedremo intorno a dicembre – spiega Silvia Avanzino, segretaria ligure della Fisascat Cisl – perché molte aziende stanno ancora facendo ricorso agli ammortizzatori sociali”.

Ma andiamo ai dettagli. Da giugno dell’anno scorso la Liguria ha perso esattamente 767 imprese nel settore del commercio, passando da 36.870 a 36.103 aziende in attività, un calo complessivo del 2,1%. La provincia di Genova passa da 21.163 imprese a 20.760, per la precisione 403 in meno, che corrispondono a una contrazione dell’1,9%. In realtà non è la situazione peggiore: a registrare l’emorragia più preoccupante in proporzione è il Savonese (3%).

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