Cronaca

Educatori in piazza contro la precarietà: “Non siamo invisibili, internalizzazione ora”

Educatori in piazza contro la precarietà: “Non siamo invisibili, internalizzazione ora”

Genova. Un centinaio di educatori socio educativi hanno manifestato questa mattina per le strade di Genova in segno di protesta per una condizione lavorativa senza tutele salariale e senza un riconoscimento professionale tale da poter garantire lo svolgimento delle loro mansioni nel pieno dell’utilità sociale che questo ruolo ha per i ragazzi con disabilità inseriti in delicato percorso scolastico.

“Non abbiamo tutele – ci spiegano – nel senso che il nostro stipendio dipende dalle assenze del ragazzo che seguiamo, dalle chiusure della scuola, ad esempio per allerte meteo o scioperi di altre categorie, e al contempo ogni anno il nostro servizio è gestito da gare di appalto spesso al ribasso”.

La retribuzione della categoria, che in città conta quasi un migliaio di professionisti, mentre in Liguria poco più di 1500 persone, oggi rappresentata solamente dai sindacati di base, è tra le più basse del settore scolastico, e arriva a circa 6,5 euro netti all’ora: “Quello che chiediamo è l’internalizzazione delle nostre figure di educatori professionali nel comparto scolastico, o dal Miur, vista nostra funzione socio-didattica, o da altri enti come comuni e città metropolitana”. Tra le “vessazioni” per la categoria la necessità di fornirsi di tasca propria di dispositivi di protezione individuale per entrare nelle scuole. Presenti in piazza anche gli educatori dei centri servizi, che versano nella stessa “precarietà e quindi siamo assolutamente solidali con i colleghi delle scuole, con i quali stiamo lavorando per fare fronte comune”

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