Cronaca

Misure anti-Covid a Loano, Nappi (Italia Unita): “Eccessiva rigidità mette a rischio l’economia locale, pronti allo sciopero fiscale”

Misure anti-Covid a Loano, Nappi (Italia Unita): “Eccessiva rigidità mette a rischio l’economia locale, pronti allo sciopero fiscale”

Loano. “Mi auguro che, in tema di misure anti-Covid, il sindaco Pignocca sia di ampie vedute. Un inasprimento delle restrizioni potrebbe comportare la chiusura di altre attività commerciali. E dal punto di vista della tenuta economica e turistica il danno sarebbe gravissimo. L’amministrazione non se lo può permettere. Se così fosse, però, siamo pronti a farci promotori, tra le attività commerciali, di uno sciopero fiscale. Senza tessuto economico la città muore, i commercianti meritano rispetto”. E’ pronto a dissotterrare l’ascia di guerra Francesco Nappi, candidato sindaco di Loano alla guida della lista di Italia Unita.

Parlando proprio di misure anti-Covid, giusto ieri IVG.it ha dato notizia della triplice multa inflitta dalla polizia locale di Loano ai genitori di altrettanti ragazzi sorpreso nella zona di piazza Italia “in assembramento” e senza le mascherine obbligatorie previste dal governo. Un governo che, secondo Nappi, ha trovato un appoggio a dir poco insospettabile come quello del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Durante la campagna elettorale delle regionali, Toti si era posto in aperta opposizione al governo giallo-rosso; ora, invece, pare essersi allineato e condividere ciò che viene detto a Roma”.

E proprio le affermazioni di Toti hanno lasciato Nappi perplesso in più di un’occasione: “Ho cercato di comunicare con il governatore tramite social-network. In tanti casi l’ho visto rispondere ai commenti degli utenti; a me, invece, non ha mai risposto, né come privato cittadino né come esponente di un movimento politico nazionale. Come ha sottolineato Massimo Cacciari da Bianca Berlinguer, le Regioni devono comunicare non solo il numero di contagi e decessi da Covid-19, ma anche le cause di questi decessi. Altrimenti si creano zone d’ombra che non fanno altro che alimentare il terrore psicologico. E sorgono molte domande. Come quella che io vorrei rivolgere a Regione e amministrazioni locali: in questo contesto, dove finisce l’emergenza sanitaria e dove comincia il ‘gioco’ economico?”.

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