Nuova giunta, bufera su Toti: per Forza Italia “esclusione grave”, per la Lega “modalità surreali”

Nuova giunta, bufera su Toti: per Forza Italia “esclusione grave”, per la Lega “modalità surreali”

Genova. A poche ore dalla presentazione della nuova giunta regionale è il fuoco amico ad abbattersi su Giovanni Toti. Per i suoi alleati il presidente rieletto è “reo” non solo di aver escluso Forza Italia dalla squadra di governo, ma anche di aver annunciato la distribuzione delle deleghe in una diretta Facebook solitaria anziché in una conferenza stampa con tutta la coalizione. Un gesto “scortese” che ha riacceso i mal di pancia della Lega, già ridimensionata dopo aver deciso (inutilmente) di rinunciare a un assessore per garantire rappresentanza a tutti i partiti della coalizione.

“E’ politicamente grave il fatto che il ruolo, la presenza ed il contributo portato da Forza Italia alle ultime elezioni regionali non siano stati tenuti nel debito conto dal presidente Toti nella formazione della nuova giunta – scrive in una nota di fuoco il coordinatore regionale degli azzurri Carlo Bagnasco insieme al deputato Roberto Cassinelli -. Ricordiamo che la ricandidatura di Toti, come egli stesso ha riconosciuto pubblicamente in data 22 giugno, era nata da un accordo a livello nazionale tra i leader della coalizione di centrodestra e a livello regionale tra i segretari dei partiti coinvolti, ed in questo quadro occorreva ragionare nella fase di definizione della giunta. È un unicum su scala nazionale il fatto che uno dei partiti che ha contribuito con lealtà e determinazione ad una così netta vittoria sia stato escluso dagli incarichi di giunta”.

Ancora più tranchant il deputato Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi di Forza Italia in Parlamento: “L’esito della formazione della nuova giunta regionale in Liguria rappresenta la sconfitta del presidente Giovanni Toti che, a parole ma solo a parole, ambiva a essere riferimento dei moderati e addirittura del centrodestra. L’esclusione di Forza Italia dalla giunta, alla luce della distribuzione delle deleghe, rappresenta insieme un atto di immaturità e di arroganza politica. Forza Italia che con il presidente Silvio Berlusconi ha fondato e poi federato gli altri partiti del centrodestra aveva non solo il diritto ma il dovere di rappresentare nella giunta quella fetta di elettorato che si riconosce nelle posizioni del presidente Berlusconi”.

La modalità di presentazione della giunta “è stata un po’ surreale – osserva il segretario regionale della Lega Edoardo Rixi che nel pomeriggio ha convocato i media nella sede di via Macaggi sfornando una serie di bordate all’indirizzo di Toti -. Si è deciso di puntare tutto sulla comunicazione, ora la politica si fa più così che col rapporto con le persone, ma la condivisione di un percorso è importante. Io sono per la squadra, che vale più dei singoli. Secondo me un po’ più di attenzione verso chi collabora con lui può essere utile per evitare in futuro degli inciampi. Ci sono momenti in cui sarebbe importante organizzare conferenze stampa con la presenza dei giornalisti”.

Un modo di procedere, quello di condensare gli annunci in una breve diretta social, che ha aggravato un malumore già esistente. “Abbiamo deciso di rinunciare a un assessore. La nostra è stata una scelta per la coalizione, una scelta per unire e non per dividere. Si poteva fare diversamente – cioè rivendicare tre assessori come richiesto all’inizio, ndr – ma in quel caso era impossibile per Forza Italia rivendicare un assessore”.

E invece il sacrificio è andato a vantaggio dei meloniani che hanno ottenuto due assessori: “Mi dispiace – commenta Rixi – quando noi avevamo il 20% abbiamo tenuto dentro tutti, anche Fratelli d’Italia che aveva il 3,5%. È un modo diverso di concepire la politica. Io sono inclusivo, altri un po’ meno“. Ma perché è andata a finire così? “È una questione interna, lui viene da Forza Italia, ha litigato con loro, quindi si fanno ripicche personali. Con noi ha sempre un buon rapporto”.

Oltretutto la Lega aveva pure rinunciato alla sanità, pur potendo proporre come figura tecnico-politica il primario savonese Brunello Brunetto, che potrebbe anche rientrare in una seconda fase se Toti deciderà di riassegnare le deleghe che per il momento si è tenuto col benestare degli alleati. “Vediamo cosa succederà, non è neanche detto che le cose cambieranno – rincara Rixi -. Gli accordi politici durano spesso il tempo di una notte”. E poi una proposta: “A Toti ho detto anche che sarebbe bene individuare un commissario Covid, ma spetta a lui individuarlo”.

A livello di cariche, il capogruppo del Carroccio in consiglio sarà Stefano Mai, assessore uscente ad agricoltura, caccia e pesca. Quest’ultimo sarà sostituito con le stesse deleghe dall’imperiese Alessandro Piana, ex presidente del consiglio, mentre questa carica sarà assunta dallo spezzino Gianmarco Medusei, ex assessore comunale e medico della marina militare.

Ma per Toti, finito nell’occhio del ciclone, cambierà concretamente qualcosa? A livello di equilibri in Regione, probabilmente nulla. “Noi comunque lo aiuteremo, rispettiamo le scelte e ci rimbocchiamo le maniche”, assicura Rixi. E anche Bagnasco, dopo la sfuriata, garantisce l’appoggio: “Forza Italia, che storicamente rappresenta il perno della componente moderata del centrodestra, si muoverà con senso di responsabilità, anche tenendo conto del drammatico momento che il Paese e la Liguria stanno vivendo”. E così anche Mulè: “In ogni caso, Forza Italia non si sottrae al dovere della responsabilità e continuerà a lavorare nel solo interesse dei liguri”.

Le conseguenze, però, potrebbero presentarsi sul lungo termine. Soprattutto su scala nazionale. “Ciò non toglie – avvertono infatti Bagnasco e Cassinelli – che il vulnus inferto non soltanto al nostro partito, ma alla tanto invocata unità della coalizione di centrodestra resti un elemento che contrasta con la ragionevolezza politica e con la volontà inclusiva invocate e proclamate a parole dal presidente Toti ma smentite con evidenza dai fatti”.

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