Bus e treni affollati, Candia (lista Sansa): “Problema cronico ma Toti se ne accorge solo ora”

Bus e treni affollati, Candia (lista Sansa): “Problema cronico ma Toti se ne accorge solo ora”

Genova. “Gli studenti e i pendolari rischiano di ammalarsi di Covid-19, perché la Regione si è sempre dimenticata di chi ogni giorno prende bus e treni affollati“. Lo dichiara Selena Candia, consigliera regionale della Lista Sansa.

Toti annuncia 90 bus aggiuntivi. Peccato che l’epidemia dilaga da settimane e solo tre giorni fa raccontava alla stampa che in Liguria non c’erano particolari criticità nei trasporti. E’ evidente che Toti non è abituato a spostarsi con i mezzi pubblici – sostiene la consigliera neoeletta -. L’affollamento di bus e treni è infatti un problema cronico che la politica sta scoprendo solo ora, che è diventato un rischio sanitario. Se ne negli anni scorsi si fosse investito per migliorare il trasporto pubblico e sostenibile (e si fosse terminato il Nodo di Genova), oggi sarebbe più facile risolvere un problema così grave. E invece a 8 mesi dal primo caso di Covid, la Regione aggiunge in ritardo dei bus e propone di fare spazio lasciando alcuni utenti a casa, senza considerare che non tutti possono lavorare con lo smart-working e che il diritto di andare a scuola va tutelato”.

“Se la Regione Liguria è a corto di idee guardi cosa sta succedendo nel resto di Europa, dove tra proposte e azioni si dimostra di essere interessati al tema in prospettiva futura -, continua Candia -. A Madrid si è cercato di aumentare le corse dei bus: non solo aumentando i mezzi, ma facendoli andare più veloce grazie a più corsie riservate. A Barcellona e Rotterdam un aiuto è dato dalla tecnologia: un’app che per ogni tragitto propone soluzioni diverse indicando la capienza del mezzo, ma anche il tempo di percorrenza a piedi o in bici. A Bruxelles si sono create nuove zone 20 o 30 come incentivo per la mobilità dolce, che riduce i mezzi privati e alleggerisce quelli pubblici. A Budapest si è scelto di modificare gli orari di ingresso degli studenti e dei grandi poli di impiego (soluzione proposta anche a Brescia) lavorando con le aziende dei trasporti per risolvere l’affollamento nelle ore di punta”.

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