Cronaca

Ordinanza sugli spostamenti dalle 21 alle 6, sì alle “passeggiate” ma soltanto da soli

Ordinanza sugli spostamenti dalle 21 alle 6, sì alle “passeggiate” ma soltanto da soli

Genova. No, non vi fermeranno per strada dopo le 21, se state tornando dall’ufficio a casa, o se state andando a trovare un amico e un parente. Non vi chiederanno il loro numero di telefono – d’altronde quante persone hanno ancora un telefono fisso nel 2020? – e non vi multeranno se direte che state semplicemente facendo una passeggiata per sgranchirvi le gambe. Che cosa comporta, allora, l’ordinanza comunale entrata in vigore martedì sera? Lo ha ripetuto più volte il sindaco Marco Bucci. Lo ha ribadito l’assessore alla Sicurezza Stefano Garassino: l’obbiettivo è evitare gli assembramenti.

Anche perché nel testo dell’ordinanza c’è scritto chiaramente che “le limitazioni alla circolazione dalle 21 alle 6” sono “fatti salvi la possibilità di accesso e deflusso alle abitazioni provate, agli esercizi commerciali legittimamente aperti, agli spostamenti determinati da esigenze lavorative, attività sportiva o motoria individuale, situazioni di necessità ovvero motivi di salute”. Insomma, è la solita dicitura “attività motoria” quella che di fatto consente – senza assembramenti – di fare tutto quello che si poteva fare prima del 27 ottobre.

Quindi no, non c’è bisogno di mettersi d’accordo con un amico, non c’è bisogno di fingere di dover tornare in ufficio o di controllare se la macchina è chiusa. In queste prime sere i controlli – piuttosto intensivi soprattutto nel centro città e nel ponente, non solo da parte della polizia locale ma anche dei carabinieri e della polizia, della guardia di finanza e dell’esercito – sono scattati nei confronti di gruppi di più di due persone e il fatto che gli agenti abbiano rivolto qualche domanda in più è stato legato a un atteggiamento di resistenza da parte delle persone controllate. Come spesso accade.

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