Riapertura bar e ristoranti, a Ventimiglia un respiro di sollievo ma mancano ancora i francesi

Riapertura bar e ristoranti, a Ventimiglia un respiro di sollievo ma mancano ancora i francesi

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Ventimiglia. «Ieri abbiamo lavorato bene, è stato molto emozionante rivedere le persone sedute ai tavoli, sempre in sicurezza». A dirlo è Maurizio Rea, consigliere comunale di maggioranza e titolare del Bar Canada, in via Aprosio, nel cuore di Ventimiglia. Il passaggio, domenica, dalla zona arancione a quella gialla, ha comportato la riapertura di bar e ristoranti fino alle 18 e la possibilità, per i cittadini liguri, di spostarsi dai propri Comuni di residenza. Un “assaggio” di normalità, dopo quasi due settimane di semi-lockdown, che ha pesantemente inciso sui bilanci dei negozianti, già gravati dalla chiusura primaverile e, nel caso di Ventimiglia, dall’ondata di maltempo che ha investito la città nella notte tra il 2 e il 3 ottobre scorsi.

Ma a mancare, e anche tanto, sono i francesi che ancora non possono spostarsi oltre-frontiera per una semplice passeggiata o per fare acquisti. E i negozianti ventimigliesi, così come i gestori di bar e ristoranti, ne risentono parecchio: i francesi, infatti, costituiscono la clientela più affezionata della città di confine, dove arrivano numerosi attratti dal costo minore di tabacchi e alcol, ma anche dalla qualità dei prodotti, siano essi alimentari che di altro genere di consumo.

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