Cronaca

Vietato spostarsi tra Comuni, torna l’idea peggiore nei giorni clou delle feste?

Vietato spostarsi tra Comuni, torna l’idea peggiore nei giorni clou delle feste?

Savona. Prosegue compulsiva e confusa l’attività del governo in tema di DPCM, tesa in queste ore a stabilire in buona sostanza che cosa potremo fare e non fare a Natale e Capodanno. I provvedimenti saranno improntati “al massimo rigore”, e questo l’avevamo capito, ma le indiscrezioni portano a stravaganze che ci inducono a credere che Lorsignori abbiano le idee confuse assai. Dopo aver ripetuto fino alla noia che i ristoranti saranno sbarrati, a qualcuno dei nostri governanti è balenata l’idea – non del tutto sballata – che sarebbe meglio tenerli aperti: meglio pranzo di Natale al ristorante, dove si possono garantire regole severe, che nelle case degli italiani dove i controlli sono impossibili.

SPOSTAMENTI TRA COMUNI
Mentre tutta l’Italia o quasi potrebbe essere inserita in una gigantesca zona gialla nel periodo fino alle festività, è tornata in voga la pessima idea di vietare gli spostamenti fuori Comune nei giorni clou delle feste, argomento che avevano già trattato quanto assurdo ci sembrava.
È un’ipotesi annunciata al Senato da Speranza (leggi qui) per i giorni di Natale, S. Stefano e Capodanno: vedremo se sarà davvero contenuta nel DPCM. Saremmo da capo con il fatto che si discriminerebbero i centri più piccoli a favore di quelli maggiori.
Così felici e tranquilli i genovesi, liberi di muoversi da Voltri a Nervi,  prendere l’aperitivo in corso Italia, scegliere i mobili all’Ikea o fare shopping alla Fiumara, gironzolare tra via XX settembre, De Ferrari e piazza della Vittoria.
Starebbero un po’ meno bene i savonesi, ma potrebbero comunque ciondolare tra le vie del centro e piazza Mameli, la Darsena e le Fornaci. Comunque dai, ci può stare.
Ma sarebbero i piccoli paesi a essere fortemente penalizzati e a subire i danni maggiori. Che fai a Bardineto tranne un salto in via Roma o un giro sulla piazza del Bar de Nei? E a questo punto ognuno può aggiungere le stringate possibilità del paese in cui abita.

VACCINI
Si susseguono dichiarazioni di vario genere, compresa la possibilità di utilizzare l’esercito (lo ha detto oggi il ministro Speranza), ipotesi a cui di solito si ricorre quando si è alla frutta. Non per nulla la parola magica ‘esercito’ era stata pronunciata anche da Domenico Arcuri, commissario a tutto, a proposito della consegna alle scuole dei banchi con le rotelle. Sappiamo com’è finita.
Sempre Speranza ha spiegato come l’Italia sia pronta a vaccinare il 70 per cento dei suoi abitanti, trascurando il problema principale, cioè che non c’è il 70 per cento di italiani che vuole farsi vaccinare.

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