Cronaca

Clochard massacrato di botte a Taggia, i carabinieri danno un volto agli autori: scattano tre denunce

Clochard massacrato di botte a Taggia, i carabinieri danno un volto agli autori: scattano tre denunce

carabinieri stazione

Taggia. Hanno un nome ed un volto gli autori dell’aggressione al clochard romeno trentenne, malmenato nella notte del 18 gennaio scorso alla stazione ferroviaria di Taggia. I militari della locale Stazione Carabinieri sono giunti all’identificazione in pochi giorni grazie alla conoscenza del territorio, caratteristica che contraddistingue proprio le minori articolazioni dell’Arma territoriale, permettendo di sviluppare e mettere a sistema gli elementi acquisiti nel corso dei continui servizi di pattuglia, tanto da riuscire ad associare persone a specifiche tipologie di reato, così indirizzando correttamente la risposta investigativa: infatti, è emerso come si sia trattato di una lite tra clochard per futili motivi, degenerata con le lesioni riportate dalla vittima, ferite facciali multiple con prognosi superiore a 30 giorni. I tre individui ritenuti responsabili dell’evento sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria.

Un’attività costante condotta dall’Arma dei Carabinieri di Imperia, rappresentata dal Comando Provinciale e dalle sue articolazioni (4 Compagnie, 20 Stazioni, il Reparto Operativo), nonché dalle componenti specialistiche (il Gruppo Carabinieri Forestale con le relative 8 Stazioni ed il Nucleo CITES, il Nucleo Ispettorato del Lavoro, nonché il N.A.S. ed il N.O.E. di Genova, i Cinofili ed il Nucleo Elicotteri di Villanova d’Albenga.) che hanno condiviso con la popolazione, le altre Forze di Polizia e tutte le Istituzioni un 2020 definito da molti “annus horribilis”, nel corso della quale non è mai diminuita la presenza dell’Arma atteso che i Carabinieri hanno proiettato il loro impegno nel servizio istituzionale, incrementando così anche la proiezione esterna per ottimizzare l’azione preventiva al servizio del cittadino, soprattutto con riferimento ai reati contro il patrimonio.
Concretamente, significa che il 70% del personale disponibile è stato impiegato nei servizi di controllo del territorio e di pronto intervento; si sostanzia nell’aver trattato più del 65% dei reati commessi in provincia, identificandone gli autori in quasi il 25% dei casi. Vuol dire che i servizi di prevenzione e di polizia giudiziaria sono stati orientati verso i delitti più invasivi: quelli contro il patrimonio, contro le persone anziane, contro la salute delle collettività, contro l’economia del Paese.

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